mercoledì 29 agosto 2012

Vietri sul Mare: l’Estate Classica presenta i suoi musici




 Ottimo successo di pubblico per l’inaugurazione della prima rassegna musicale “Estate Classica, promossa dall’associazione Saranno Vietresi, per la direzione artistica della pianista Nella Pinto e l’organizzazione di Guido Mastrogiovanni, con il sostegno dell’amministrazione di Vietri sul mare.
Sette appuntamenti, per una full-immersion di musica, donata al pubblico da tutti studenti e neo-diplomati del conservatorio, nati a Vietri, conosciuta per la sua cultura bandistica, e che sino al 2 settembre presenterà i suoi giovani talenti. Se ieri, tra le antiche pietre dell’Arciconfraternita della Santissima Annunziata, ha risuonato il sentire musicale di un trio non proprio ortodosso, composto dal pianoforte di Cristina Carbone e dal violino e dal sax soprano di Maria e Roberta Siani, questa sera, alle ore 21, l’appuntamento è con il pianista Francesco D’Agostino, che proporrà l’Improvviso op.90 n°4 di Franz Schubert, che fa pensare ad un’idea archetipica di sonata.  Sarà poi la volta del clarinettista Giovanni Liguori che in duo con la pianista Elvira Borriello, si cimenterà con l’introduzione, tema e variazione di Gioacchino Rossini, con il suo Andante introduttivo, dove il trattamento del clarinetto richiama l’uso tipico della voce nei lavori rossiniani, presentando parallelismi con lo stesso ruolo affidato a questo strumento nella lenta introduzione della sinfonia del“Maometto II”.
Un tema caratterizzato da una semplice frase in valori brevi fornisce lo spunto per le cinque variazioni che occupano la seconda parte del lavoro, presentando il clarinetto in un virtuosismo brillante, interrotto solamente dalla variazione in tono minore di carattere lento. Seguirà un omaggio alla tradizione Klezmer , di cui il clarinetto è protagonista, con  Shalom Aleichem di Rov Feidman. Finale di serata con Elvira Borriello che proporrà la Sonata K331 di Wolfgang Amadeus Mozart, pagina atipica e di forma unica grazie al suo tema iniziale con sei variazioni, in cui è palpabile il genio mozartiano che cerca di trasporre sulla tastiera i timbri orchestrali. Primo evento interessante della rassegna è il concerto della pianista Marina Pellegrino, domani sera, la quale affronterà il Robert Shumann della Grand Sonata n°2 op.22 in Sol minore. Il primo movimento è un precipitoso moto perpetuo, interrotto da due brevi oasi liriche, che tuttavia, con le loro sincopi e i loro ritmi protetici sembrano affannose soste per prendere fiato. Il secondo movimento è la trascrizione di un lied “In Autunno”, dalla strumentazione molto densa e allo stesso tempo, molto trasparente. Lo Scherzo è addirittura tacitiano nella sua concisione: scherzo e due trii in due sole pagine di musica, con un’espressione febbrile che rinnova le vertigini del primo movimento. Il secondo finale rispecchia interamente il primo movimento, con una coda travolgente. Finale affidato alla seconda ballata di Franz Liszt, conosciuta come “Ero e Leandro”, poiché diversi allievi del genio ungherese riferirono che il maestro si era ispirato al mito greco narrato da Museo, un pezzo questo che colpisce al cuore un pubblico non più disposto a discettare di musica assoluta e di musica a programma. Appuntamento eterogeneo, quello del 30, nel corso del quale potremo ascoltare il flauto di Alfredo Marraffa, impegnato nella meravigliosa  Sonata di Francis Poulenc, in duo con la pianista Raffaella Nunziante e il solo di Claude Debussy Syrinx , pagine dalla particolarissima “mise en place sonore”, come la Cantilena della sonata di Poulenc, in cui gli strumenti devono dare forma artistica a un puro sogno, ad incanti fatti di nulla, a slanci che non afferrano nulla, quasi perdendosi nel nulla, un prolungato istante che si allarga e si stringe, si avvolge e si svolge in singole volute, tanto lussureggianti quanto inconcludenti e discontinue. Omaggio all’opera con il soprano Roberta D’Alessio e Marina Pellegrino, che evocheranno la Carmen dell’Habanera, la Suzel dell’Amico Fritz di Pietro Mascagni, con “Son pochi fiori”, la Norina del Don Pasquale di Gaetano Donizetti con la virtuosistica e lunga aria “Quel guardo il cavaliere- So anch’io la virtù magica” e ancora la Maria de’ “La figlia del reggimento” con l’aria del I atto “Convien partir” di Gaetano Donizetti. Spostamento a Napoli con il duo mandolino e pianoforte composto da Ciro Maraffa e Raffella Nunziante, che proporranno musica di Raffaele Calace, prima d’inviare insieme al flautista e al soprano un acquerello di fine Ottocento dalla città partenopea con Io te vurria vasà, Era de maggio sino al Modugno di Tu si na cosa grande e Resta cu mme. Giovanissimi in grande spolvero il 31 agosto con il duo flauto e pianoforte di Lorenzo Lamberti e Cristina Carbone impegnati nella Czarda di Vincenzo Monti e nella Marcia turca di Mozart, prima di passare il testimone alle sorelle Elena e Raffaella Nunziante, violinista e pianista, che proporranno la Meditation dalla Thais di Massenet, l’Allegro non troppo dal concenrto n°3 op.61 di Camille Saint-Saens e l’Adagio dalla prima sonata di Bach per violino solo. Altra serata evento della rassegna sarà quella del 1 settembre, ove assoluto protagonista sarà il clarinetto. Il programma sarà inaugurato da Roberta Imparato, in duo con Marina Pellegrino che eseguirà Introduction and Variations Op.123 Johannes Wenzeslaus Kalliwoda, prima di lasciare spazio alla clarinettista Rosa Pagano, rappresentante del magistero di Giovanni De Falco, che aprirà il suo intervento con la Rapsodia di Giacomo Miluccio, scuola da cui discende il suo stesso maestro uno dei rari brani di tecnica melodica. “Scritto nel 1978, quando i linguaggi dello strumento – afferma lo stesso Giovanni De Falco - si erano ormai spinti oltre i limiti delle possibilità sonore, il brano ha la pretesa di tirare fuori dal clarinetto tutte le sfumature dinamiche di cui è capace, oltre che le colorature tradizionali. L’emissione che si richiede al clarinetto è fatta di colori sia caldi che cristallini e solo chi ha padronanza assoluta dello strumento e chi ne sa gestire il suono antico, vellutato e sempre bello, può eseguire bene la composizione milucciana”. A conclusione della serata e dei concerti nell’Arciconfraternita la Sonata n°2, op.120 in Mi bemolle di Johannes Brahms, per clarinetto e pianoforte, ove si avverte un romanticismo intimo e riflessivo fatto di tenera nostalgia per i sentimenti più semplici e delicati, espressi con naturalezza e freschezza di immagini, non privi di certi accenti scherzosi e popolareschi, tipici della musica cameristica schubertiana. Gran finale, il 2 settembre, nella Villa Comunale di Vietri, ove tutti gli strumentisti che si sono esibiti in questi sette giorni, andranno a formare un ensemble, che andrà ad eseguire le più amate melodie della musica per film.

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