mercoledì 12 dicembre 2018

Maurizio De Giovanni ospite a "La Congrega Letteraria" di Vietri Sul Mare


Bagno di folla per Maurizio de Giovanni, scrittore italiano di romanzi gialli, ospite a “La congrega Letteraria” di Vietri Sul Mare, dove ha presentato il suo ultimo libro “Vuoto” pubblicato il 27 novembre 2018.
“Una professoressa di Lettere di un istituto tecnico scompare nel nulla. E se non fosse per una collega, nessuno se ne preoccuperebbe. Il marito, un ricco industriale, sostiene che la donna se ne sia andata di propria volontà, e non esistono prove del contrario. Approfittando di un momento di tregua nel lavoro, gli uomini di Palma, cui si è aggiunto un elemento per coprire l'assenza forzata di Pisanelli, decidono di cominciare un'indagine in modo informale. Scopriranno che anche le vite piú piene possono nascondere un vuoto incolmabile. Un vuoto che ha innumerevoli colori: uno per ogni paura, uno per ogni orrore”.
Un libro che racconta come un’assenza conta più di una presenza. “Vuoto è il romanzo più duro che abbia mai scritto – afferma De Giovanni - eppure non c’è sangue, non c’è una coltellata, neanche un colpo di pistola… c’è solo una scomparsa”. Non a caso la copertina, che lo scrittore stesso definisce inquietante e poco piacevole, ritrae il vuoto: una luce fredda che investe una stanza vuota e una lavagna in disuso. “Per me la copertina deve essere un ingresso nella storia… i Bastardi hanno titoli di una sola parola, Vuoto, Buio, Gelo… in copertina devono essere ritratti oggetti comuni che danno il senso della narrazione: ad esempio Gelo, in copertina c’è un telefono della vittima della storia, con un display rotto…”.
Un altro tema proposto più volte dallo scrittore è la diversità: “…non pensavo che un film con un frate serial killer, scene di omosessualità, rabbia nei confronti di una donna e altri temi che mostrano la diversità venissero proposti in prima serata… un film è fatto per raccontare storie e non credo che la fiction abbia sempre il ruolo di educare…. Quando costruisco queste storie non sono preciso, anzi, comincio da pagina 1 e arrivo alla fine senza rileggere, correggere…
creo una situazione di partenza che si svolge attorno alla vittima, un po’ come un’espressione algebrica. Lo scrittore è testimone dei racconti…
Da napoletano omaggia la sua terra parlandone così: “ Ho scritto 8 romanzi di Pizzofalcone, ma non ho mai nominato Napoli, eppure non ci sono dubbi, ciò significa che questa è una città eternamente conosciuta, una città che racconta se stessa, sarebbe brutto nominarla perché
significherebbe darle una individualità inutile, Napoli è un mondo, ha periodi di Medioevo ma poi sa riscattarsi, ha il bello e il brutto, ha tutto. Credo che certe cose non vanno nominate, questa anche se la sottintende, tutti la capiscono!”.
De Giovanni ha concluso il suo incontro spargendo suspance tra i presenti per la nuova stagione della fiction televisiva I Bastardi di Pizzo Falcone e altri libri che pubblicherà l’anno venturo.

Chiara Gaeta








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